lunedì 31 ottobre 2011

La boutique del mistero

Incontro del 24 ottobre Milano Casa circondariale San Vittore
La Boutique del mistero e la consapevolezza di fare del male
Simon Pietro De Domenico, Giovanni Cerri Azalen Tomaselli con i detenuti
Oggi l’autunno si avverte nel cielo grigio che promette pioggia, l’aria è fredda. A San Vittore sono iniziati i corsi e il bibliotecario è indaffarato a chiamare i partecipanti, mentre troviamo la biblioteca occupata da altri corsisti. Leggiamo due racconti tratti dalla Boutique del mistero di Buzzati. Il mantello storia di un giovane soldato tornato dal fronte nella propria casa. Un racconto che affronta il mistero dell’al di là aprendosi a più letture. La storia ruota attorno a più enigmi: Il protagonista è un fantasma, o è il desiderio di una madre di riabbracciare un figlio, e chi è la figura che passeggia fuori dalla casa e che ha concesso solo un rapido commiato al giovane morto in guerra? 


sabato 29 ottobre 2011

Un ringraziamento a Luciana Invernizzi

Un saluto a Luciana Invernizzi di cui i partecipanti elogiano la schiettezza e la spontaneità.” Una donna simpatica che sa sostenere un contraddittorio e esporre le proprie idee anche se in disaccordo con quelle degli altri”, hanno detto. Azalen riferisce che Luciana Invernizzi potrà incontrarli sporadicamente in quanto è impegnata in altri progetti.

Luciana ha partecipato agli incontri del 10 Ottobre 2011 e del 17 Ottobre 2011

venerdì 28 ottobre 2011

Lettere di Celeste e Anna Maria Habermann

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

lettere di Celeste e di Anna Maria Habermann

Pubblichiamo qui due lettere scritte in riferimento all’incontro avvenuto a febbraio  tra la dottoressa Habermann e i detenuti del sesto secondo, per la presentazione del libro Il labirinto di carta edito da ProediLa prima lettera di Celeste (un detenuto del sesto reparto) dà la misura del senso di fratellanza e di amicizia che si crea in questo ristretto forum di non letterati, composto da persone pronte a recepire,  per farne materia di dibattito, le opere che proponiamo. L’amicizia non disconosce le differenze tra le condizioni e i ruoli, ma costituisce la prova della possibilità di aprire un dialogo tra individui, soggetti in vario modo, ai colpi della fortuna e, pertanto, tutti indistintamente  vulnerabili.  E’ a partire dalla considerazione della comune fragilità che possiamo guardare  veramente l’altro e ritrovare la forza per rispondere alle sfide piccole o grandi che il  vivere stesso ci impone. Anna Maria Habermann è uno degli esempi di come la fragilità possa trasformarsi in forza attiva e impegno nell’opera di cambiamento e di ricostruzione della nostra umanità violata.  La lettera di risposta che ci ha gentilmente concesso di pubblicare è un’ulteriore riprova del sentimento di comprensione che trae insegnamento  dal monito, da lei ricordato, del cantautore statunitense Phil Ochs: “Mostrami un uomo la cui vita si sia incrinata  e io ti mostrerò mille ragioni per cui è solo un caso se al posto suo non ci sei tu”.


lunedì 24 ottobre 2011

Carcere e Giustizia

Incontro del 17 ottobre Milano Casa circondariale San Vittore
Carcere e Giustizia, parole in libertà.
Luciana Invernizzi con i detenuti
Oggi Luciana Invernizzi va da sola al sesto secondo. Porta un libro di Emilio Pozzi su San Vittore. Dopo alcune pagine l’interessa scema e si avvia una discussione. I temi sono sempre quelli: giustizia, detenzione, indulto. Luciana espone il proprio punto di vista con la schiettezza che la distingue scoraggiando chi vuole parlare di casi personali e del perché sia caduto nelle maglie della giustizia. Si parla delle attività che si svolgono a San Vittore e Luciana si sofferma a parlare del gruppo della trasgressione condotto da Angelo Aparo, un gruppo di discussione e confronto. Qualche partecipante chiede se sia possibile iscriversi o se sia possibile proporlo anche al sesto reparto. La risposta è ovvia in quanto le condizioni restrittive del sesto reparto non consentono contatti con altri reparti. La discussione tende a dividersi in mille rivoli senza riuscire a procedere nonostante Luciana richiami al rispetto dei turni. Alcuni si lamentano del rumore dei vicini di cella che parlano a alta voce o alzano il volume della televisione o dei lettori dvd. C’è un grande bisogno di parlare in libertà e di vivere un po’ di tempo in uno spazio comune. Il tema sotterraneo e non esplicitato è che senso può avere la carcerazione per imparare a reimpostare la propria esistenza, quanto possa servire a rivedere le azioni passate e a progettarne di nuove per affrontare al meglio la vita. Sono temi cruciali che investono tutti. Quale soluzione trovare per vivere una vita piena e completa? Un partecipante parla della sua esperienza nelle varie carceri d’Europa, per paragonare le condizioni in cui i detenuti sono costretti a fare il loro periodo di restrizione della libertà. Luciana non condivide questa impostazione del problema perché ritiene che il tempo trascorso in carcere debba essere speso a rivedere la propria vita e acquistare nuovi strumenti per non ripetere gli stessi errori. Parla senza mezzi termini e dice che è inutile aspettare di uscire (con l’indulto) per continuare a fare il ladro sperando di non essere scoperti. Alcuni annuiscono. Quando l’incontro sta per terminare i partecipanti chiedono a Luciana se sarebbe ritornata a trovarli. L’incontro nonostante gli inciampi si protrae sino alle 16.00 poi il gruppo si scioglie.

domenica 23 ottobre 2011

Storia di Joshua - seconda parte

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Storia della mia vita (seconda parte)
di Joshua

Sto scrivendo la seconda parte della mia storia. Oggi è il 22 Luglio 2011.
Sono da molti mesi in questa prigione. Dopo due mesi dal processo il mio avvocato è venuto a trovarmi, e mi ha chiesto se conoscevo qualcuno che potesse assumermi regolarmente in caso di arresti domiciliari. Ora però il mio avvocato è in vacanza, tornerà nella seconda metà di settembre. Prima di partire mi ha raccomandato di incontrare mio fratello, prima del suo ritorno. Ho scritto a mio fratello chiedendogli di venirmi a visitare per poter parlare faccia a faccia e per poter condividere con lui il mio dolore. Dopo che sono passati un mese e due settimane e mio fratello non si è presentato, mi sono domandato, perché sta succedendo questo? Forse lui non vuole più vedermi? 


Storia di Joshua - prima parte

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Storia della mia vita (prima parte)
di Joshua

Sì, questa è la storia della mia vita, la mia vita è la storia di mio figlio.
Inizia con mia moglie incinta, io ero felice che Dio ci avesse dato questo dono, ero felice perché sentivo che ora io ero parte di una famiglia. Prima che mia moglie partorisse il destino mi ha portato lontano da lei e dal nostro bambino. Per anni avevo immaginato questo figlio e, solo sette giorni prima che nascesse, fui costretto a separarmene. In tutti questi giorni che ho passato in questo luogo (il carcere), un anno e dieci mesi, ho avuto la possibilità di vedere mio figlio una sola volta. Mio figlio si chiama Joshua. Sto scrivendo la storia della mia vita oggi che è il 13 di aprile 2011, ma in questi mesi non è passato un solo istante senza che io non pensassi a lui. So che un giorno arriverà come è arrivato l'oggi, quel giorno io parlerò con mio figlio e gli racconterò questa storia, gli spiegherò perché ho dovuto abbandonare lui e sua madre prima ancora che nascesse. Fino a quando avrò vita io continuerò a seguire la strada della grazia. Grazie Dio, per esserti preso cura di me e della mia famiglia.


mercoledì 19 ottobre 2011

Permettimi di averti

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Permettimi di averti
di Mago

Permettimi di averti
Ancora ogni tanto con me
Questo solo ti chiedo
Non volgere tutto in veleno
Ma dammi bei sogni
li hai girati in molti sensi
Ascoltali tu da lontano
Non occorre scrivere del cielo
Come era basso, e come corto niente
Sì, sì, era scherzo, grazia all’infinito
Sì il mondo in un riflesso
E perso diffuso e muto
Muto di giorni, nel mezzo inferno della luce
E io non so, non ti saprò spiegare
Io che non so tacere né pregare
Ma tu ascoltami
Ascoltami da lontano
Io mi ricorderò di te in un altro
Sogno ancora..


* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

Io sono colui che mente

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Io sono colui che mente
di Mago

Io sono colui che mente
Quando dico che esisti
Ma il mio cuore è gioioso
Io sono colui che ama
L’amore e lo sguardo mio
Tutto solo mio
Ma il mio cuore è gioioso
Come un nido che non ricorda
Dov’è la sua passerotta
Forse questo è il male
Che mi è stato fatto
So che non vuoi lacrime
Ma baci
Bacio la tua immagine
E le sorrido
Come è triste sorridere al dolore..


* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

Ma dove sei mamma

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Ma dove sei mamma
di Mago

Ma dove sei mamma
È atroce mamma
Ti ricordi il mio volto
Ti ricordi il mio pianto
Ti ricordi il mio grido
Ti ricordi la mia voce
Ti ricordi il mio battito del cuore
E’ atroce mamma
Tendere le braccia verso un ricordo
Dire..dire..dire..
Tu mi manchi, mi manchi tanto
Dirlo e non avere una risposta
Tu non sai che ti piango
Dormi mamma, dormi mamma
Soffrirò da solo.


* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

sabato 15 ottobre 2011

Tutta colpa dei magistrati?

Incontro del 10 ottobre Milano Casa circondariale San Vittore
Quando non c'erano i gossip di Emilio Pozzi e la polemica sulla Giustizia.
Luciana Invernizzi con i detenuti
Oggi il tempo è ancora mite e il sole indugia sui tetti dei palazzi e sull’asfalto delle strade diffondendo la sua luce dorata. Di scena è Luciana Invernizzi per presentare Quando non c’erano i gossip. Nell’atrio incontriamo Donatella Massimilla (presidente del CETEC), si scambiano saluti calorosi, poi si sale al sesto secondo. L’ispettore dà il benvenuto a Luciana e si comincia... Luciana racconta della sua ventennale attività a San Vittore e della lunga amicizia con Luigi Pagano (attualmente provveditore per la Lombardia è stato direttore di San Vittore) per introdurre il primo aneddoto. Il giornale di San Vittore aveva vinto il Premiolino e i detenuti erano stati invitati alla consegna del premio. Dopo la cerimonia la station wagon guidata da Luciana (che si era assunta l’incarico di accompagnare i detenuti ) ospita il direttore, la guidatrice e i quattro detenuti, uno dei quali prende posto nel bagagliaio. Durante il tragitto uno di loro preoccupato domanda a Luigi Pagano: “E se ci ferma la polizia?” E il direttore con calma olimpica: ”Ci accompagna a San Vittore, tanto lì dobbiamo andare!” . Il secondo aneddoto riporta agli anni ruggenti della Rai e a un’intervista fatta ai comici Stan Laurel e Oliver Hardy da Emilio Pozzi, l’autore del volume. 


Il mio cuore d'amore

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Il mio cuore d'amore
di Joshua

Ogni istante io penso a mio figlio e a mia moglie, mi dico che loro saranno sempre nel mio cuore.
Come vorrei vederli questa sera.
Perché io devo ancora capire qualcosa di voi, ma non so cosa fare quando il mio amore è così lontano da me.
Il tempo di Dio è il migliore.


* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

L'albero dell'amore

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

L'albero dell'amore

di Joshua

L'amore inizia con un sorriso,

cresce con un bacio, 
si compie con una famiglia.
Questo è il vero amore.


* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

martedì 11 ottobre 2011

Considerazioni di Giorgio Cesati Cassin

Incontro del 3 ottobre Milano Casa circondariale San Vittore
Giorgio Cesati Cassin scrive dell'incontro con i detenuti (vai QUI per il resoconto)
L'esperienza che ho vissuto nell'incontrare quegli uomini privi della libertà mi ha profondamente commosso e segnato. Sono bastate poche frasi scambiate con loro perchè tramigrassi dall' universo carcerario ad un altro universo dissimile e opposto. Nella piccola stanza che a stento ci ospitava, col trascorrere del tempo sempre più prendeva forma un ossimoro; prigionieri della libertà. Nessuno era più vincolato moralmente e fisicamente alle pietre della Legge e si allontanava quel sentimento che l'uomo difficilmente sopporta, la pietà. Come dice Georges Bernanos, diffidate della pietà che esalta sentimenti piuttosto vili, un prurito di tutte le piaghe dell'anima. Si realizzava invece quella che Pontiggia chiama L'arte della fuga, infinite variazioni intorno a un tema, e quì a San Vittore era come se tutti noi mentissimo, per legge, obbligati a farlo, ma non coscenti di farlo. Una prova sconvolgente. La conversazione sconfinava in una sequenza di frammenti autonomi che ignorando il tema principale "siamo chiusi quì dentro", si sostituiva ai nessi convenzionali di tempo e di spazio e dava origine a una rete di associazioni fantastiche che con movimenti anterogradi non ritornavano al tema principale ma sempre più se ne allontavano; una vera fuga in avanti, insomma. Uno scambio conversazionale intenso e originale. Tema dominante la scrittura terapeutica, che libera dalle sofferenze, dove ricordi angoscianti si spogliano per passare dall'universo della tragedia  all'universo della prosa, più accomodante. La mia è stata un'esperienza corroborante, una iniezione, che dico, una flebo vitaminica offertami da un uditorio attento, partecipe, con le poesie di Cortez e di Giacomo e coi racconti di Roman. Grazie ancora Azalen e Simone e spero di poter ripetere l'esperienza.

domenica 9 ottobre 2011

Il fumo dagli occhi

Incontro del 3 ottobre Milano Casa circondariale San Vittore
Il fumo dagli occhi e un racconto psicoanalitico
Giorgio Cesati Cassin con i detenuti
Oggi davanti a San Vittore il Libroforum è una task force. Azalen e Simone incontrano Giovanni che attende sulla panchina storica. L’autore chiama Azalen da pochi metri, è di spalle e si guarda intorno. Si attraversa il portone e all’interno c’è Luciana Invernizzi che si unisce al gruppo. Giorgio Cesati Cassin, medico e psicoanalista, è un signore alto e distinto, nessuno direbbe che ha gli ottantun anni che dichiara subito di avere. Ha un sorriso ironico e la battuta pronta che velano un fondo di tristezza composta. 


Articolo sull'incontro con Paolo Castaldi

Articolo tratto da E (mensile di Emergency) di settembre 2011 sull'incontro del Libroforum con Paolo Castaldi.

Paolo Castaldi ha scritto e illustrato una storia breve che racconta la sua esperienza con i detenuti del reparto "sesto secondo" di San Vittore. Il suo resoconto, pubblicato dal mensile E (www.e-ilmensile.it), è stato letto in occasione dell'incontro del Libroforum del 26 settembre. La breve storia a fumetti ha suscitato un grande apprezzamento da parte dei detenuti, i quali hanno trovato veritiera la descrizione resa da Paolo.
Tutti loro, infatti, hanno espresso il desiderio di dar voce alla loro condizione anche grazie a quegli autori che incontrano con l'attività del Libroforum e che se ne vogliano fare tramite.
Inoltriamo da parte dei detenuti del sesto secondo un caloroso ringraziamento a Paolo Castaldi.

Per quanti volessero avere maggiori informazioni sul mensile E di Emergency, è possibile visitare oltre al sito ufficiale anche un blog dedicato ai lettori: pazzoper-e.blogspot.com

lunedì 3 ottobre 2011

I racconti dei Chassidim e “Sentinella”

Incontro del 26 settembre Milano Casa circondariale San Vittore
Gli insegnamenti del rabbi e dello zaddik
Simon Pietro De Domenico, Giovanni Cerri Azalen Tomaselli con i detenuti

Oggi al gruppo del Libroforum ci sono nuovi iscritti. Così Azalen e Simone iniziano con il presentarsi. L’inserimento di nuovi detenuti rende il tono un po’ più formale. C’è chi rimane silenzioso e chi ha molta voglia di parlare come Roman che vuole raccontare la sua storia. Simone parla del fumettista Paolo Castaldi e mostra il numero di E (il mensile di Emergency) che riporta il suo fumetto dedicato a San Vittore. Si legge. E’ interessante conoscere la loro opinione su quello che Paolo ha scritto. Una trans risponde che ha detto la verità, che il sesto è un reparto diverso dagli altri, dove la restrizione della libertà è assoluta. Tutti concordano che sia giusto scontare una pena ma che non si possa togliere la dignità neanche a chi ha commesso dei reati. Roman racconta di essere stato in tutte le carceri (Serbia, Spagna, etc.) ma che quelle italiane sono le peggiori. Nel gruppo c’è libertà di esprimere le opinioni, non si fa un contraddittorio. Simone invita a ascoltare i racconti brevi dei Chassidim. I chassidim sono gli ebrei che si sono discostati dal Talmud e che seguono gli insegnamenti di Rabbi Israel ben Eliezer detto Baalshem-Tov, un grande maestro vissuto nell’Europa orientale tra il 1700 e il 1760. 


sabato 1 ottobre 2011

Destino

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Destino

di Cortez

Lascia che ciò accada se deve accadere
Non fermare l’inevitabile
Lasciati trasportare come il vento primaverile
Che porta una foglia accarezzandola
E la fa volare
Guarda in alto il cielo
E naviga lenta
La dolce scialuppa dei sogni
E non aver paura di salirci
Perché nel fiume del tempo
L’acqua scorre senza fermarsi.

* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

Segreto

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Segreto

di Cortez

Non nascondere
il segreto del tuo cuore amore mio
dillo a me, solo a me
in confidenza
tu che sorridi con tanta tenerezza
tra parole esitanti e il tuo corpo tremante
tra dolce vergogna
dimmelo pian piano
il mio cuore lo ascolterà.

* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.