venerdì 15 giugno 2012

Lo specchio magico

Incontro del 11 giugno 2012 Milano Casa circondariale San Vittore
Tra il Parco delle Cave e specchi magici... navighiamo a vista
Azalen Tomaselli e Simon Pietro De Domenico con i detenuti
Oggi, ancora tempo incerto con un’estate riluttante a arrivare. Il Libroforum inizia con la lettura rituale del resoconto e di un articolo di una detenuta, apparso su Realtà nascoste, una rivista di San Vittore, nata dalla iniziativa di una giornalista della 7, Simona Salta. Il testo riscuote l’approvazione dei partecipanti. Anche Matteo ha un quaderno. Azalen gli chiede se contenga l’undicesimo incipit del suo romanzo. Su invito dei presenti e, nonostante le proteste maliziose di Eddie che gli contesta di mangiare le parole, Matteo legge un attacco che calamita l’uditorio. Questa in breve la storia: il protagonista Azael, un cantante metal, sorvola la città in compagnia di una misteriosa figura femminile, angelica o demoniaca, quando viene bruscamente catapultato nella realtà, proprio il giorno in cui deve esibirsi in un concerto.. Simone che riconosce l’influsso dei cosiddetti scrittori cannibali, chiede a Matteo se abbia già pensato al plot e di raccontare come abbia concepito storia e personaggi . Matteo rivela di essere un appassionato di giochi di ruolo e spiega come sia stato un Game Master, il giocatore che “dirige” il gioco, e crea la storia e i personaggi non giocanti, gli altri giocatori guidano il loro personaggio in questo mondo inventato dal Master. Il romanzo, dice Matteo, è una partita mai giocata. 


venerdì 8 giugno 2012

Che cos'è la sofferenza?

La sofferenza è universale, ma può avere colori, forme, accenti, intensità differenti per ogni persona. E’ uno stato d’animo che accomuna tutti gli esseri, ma li rende unici. La sofferenza è comunicabile, esistono
parametri per misurarla?

No, essa alberga nel mistero umano, ma la si può sussurrare, raccontare, gridare, negare, reprimere, aggirare, essa è comunque il perno attorno al quale ruotano le nostre esistenze, il lievito che ci rende  uomini e donne consapevoli dinnanzi alla nostra storia.

Articolo di Cinzia pubblicato su Realtà nascoste, rivista mensile di San Vittore, direttore responsabile Simona Salta



martedì 5 giugno 2012

Riprende il Libroforum

Incontro del 4 giugno 2012 Milano Casa circondariale San Vittore
Riprende il Libroforum
Azalen Tomaselli e Simon Pietro De Domenico con i detenuti
Oggi riprende dopo un lungo intervallo il Libroforum. Un sole pallido ci accompagna dopo una notte di pioggia abbondante. Al sesto secondo ci viene incontro un giovane bibliotecario, avvertendoci che la stanza è pronta. E’ una sala piccola e rettangolare con una finestra sul cortile e delle tende fantasia. Fuori nel cortile alcuni detenuti giocano a calcio. I partecipanti arrivano alla spicciolata, si scambiano strette di mano e si inizia. E’ un piacere rivedere alcuni vecchi frequentatori. Simone informa un partecipante che la sua poesia sull’aceto balsamico è stata segnalata in un concorso di poesia. Azalen soggiunge che è stata citata nel nuovo romanzo di Giorgio Cesati Cassin. A turno i partecipanti si presentano. Il primo a parlare è Antonio: dichiara di essere sieropositivo da molti anni, ma di stare bene, accenna a una esistenza difficile, a lunghi periodi di depressione e poi a fasi di ripresa in cui è riuscito a formarsi una famiglia, poi ulteriori difficoltà l’hanno mandato a fondo. Simone chiede che cosa si aspetti da questi incontri e quali letture prediliga e risponde di amare la saggistica e la fantascienza. Anche Giovanni dice di amare la lettura, in particolare storia e la saggistica, meno la narrativa perché è “come sentire le storie degli altri..” Seguono altre brevi presentazioni: a parlare è un detenuto straniero da sei anni in Italia, esperto di agopuntura e un detenuto arrivato dall’Egitto, entrambi dicono di venire per parlare l’italiano. Un altro partecipante racconta i motivi per lui incomprensibili dell’arresto, poi è la volta delle vecchie conoscenze, Sergio parla bene del Libroforum e si rammarica di essersi bloccato nella scrittura per mancanza di tempo e di input adeguati.