Carcere e Giustizia, parole in libertà.
Luciana Invernizzi con i detenuti
Oggi Luciana Invernizzi va da sola al sesto secondo. Porta un libro di Emilio Pozzi su San Vittore. Dopo alcune pagine l’interessa scema e si avvia una discussione. I temi sono sempre quelli: giustizia, detenzione, indulto. Luciana espone il proprio punto di vista con la schiettezza che la distingue scoraggiando chi vuole parlare di casi personali e del perché sia caduto nelle maglie della giustizia. Si parla delle attività che si svolgono a San Vittore e Luciana si sofferma a parlare del gruppo della trasgressione condotto da Angelo Aparo, un gruppo di discussione e confronto. Qualche partecipante chiede se sia possibile iscriversi o se sia possibile proporlo anche al sesto reparto. La risposta è ovvia in quanto le condizioni restrittive del sesto reparto non consentono contatti con altri reparti. La discussione tende a dividersi in mille rivoli senza riuscire a procedere nonostante Luciana richiami al rispetto dei turni. Alcuni si lamentano del rumore dei vicini di cella che parlano a alta voce o alzano il volume della televisione o dei lettori dvd. C’è un grande bisogno di parlare in libertà e di vivere un po’ di tempo in uno spazio comune. Il tema sotterraneo e non esplicitato è che senso può avere la carcerazione per imparare a reimpostare la propria esistenza, quanto possa servire a rivedere le azioni passate e a progettarne di nuove per affrontare al meglio la vita. Sono temi cruciali che investono tutti. Quale soluzione trovare per vivere una vita piena e completa? Un partecipante parla della sua esperienza nelle varie carceri d’Europa, per paragonare le condizioni in cui i detenuti sono costretti a fare il loro periodo di restrizione della libertà. Luciana non condivide questa impostazione del problema perché ritiene che il tempo trascorso in carcere debba essere speso a rivedere la propria vita e acquistare nuovi strumenti per non ripetere gli stessi errori. Parla senza mezzi termini e dice che è inutile aspettare di uscire (con l’indulto) per continuare a fare il ladro sperando di non essere scoperti. Alcuni annuiscono. Quando l’incontro sta per terminare i partecipanti chiedono a Luciana se sarebbe ritornata a trovarli. L’incontro nonostante gli inciampi si protrae sino alle 16.00 poi il gruppo si scioglie.
Luciana Invernizzi con i detenuti
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