sabato 1 gennaio 2011

Il labirinto di carta

OPERA PRESENTATA: IL LABIRINTO DI CARTA
AUTORE: ANNA MARIA HABERMANN
EDITORE: PROEDI

Romanzo documentario o “ documentario che si fa romanzo” Il labirinto di carta immette il lettore in un’atmosfera rarefatta, ridando voce e anima a persone e avvenimenti che il tempo ha lasciato cadere nell’oblio. Nel dare spazio ai protagonisti della storia,( il romanzo ha il passo di un romanzo epistolare) l’autrice imbastisce una vicenda umana di rara intensità, dove dietro la vicissitudini di una famiglia ebrea separata dalle persecuzioni della Shoah, si profila la Storia che ha portato l’Europa verso il baratro del secondo conflitto mondiale. Riesce con delicata sensibilità a consegnarci un ritratto di uomini e donne, travolti da una tragedia insensata, non occultando, tra le parole dello scambio epistolare, il dolore di un padre forzatamente separato da un figlio e di un figlio che vive lontano dal padre, proponendoci un microcosmo familiare che rivive e prende contorni con il procedere della lettura.
Su questo complesso microcosmo spicca il ritratto del fratello Tamas, il ragazzo che non è ritornato dalla deportazione e del quale l’autrice ha scoperto l’esistenza frugando nel doppio fondo di una cassaforte a muro e in un vecchio baule rimasto in soffitta. Vissuta all’oscuro di un segreto di cui gli altri erano a conoscenza - dai suoi genitori agli abitanti di busto Arsizio, paese dell’hinterland dove la scrittrice è vissuta per anni - Anna Maria Habermann si mette sulle tracce di un dolore e di una storia che le sono stati risparmiati ma che ha respirato nell’aria e percorre un “labirinto di carta” invitando il lettore a seguirla in questa strabiliante avventura. Studia e impara l’ungherese e va a trovare gli ultimi testimoni di questa complessa vicenda, riscopre qualcosa di suo padre, forse il motivo che lo aveva spinto a celarle questo segreto..
Scritto con una prosa calda, ma impeccabile e “classica”, Il romanzo è una polifonia di voci di un dramma che ancora oggi dovrebbe interrogare le nostre coscienze.


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