Incontro del 8 settembre 2014 Milano Casa circondariale San Vittore.
Ancora una città invisibile di Calvino che porta a confrontarsi sulla memoria.
Azalen Tomaselli, Leandro Gennari e Simon Pietro De Domenico con le persone detenute.
Superati i controlli, Azalen e Simone approdano al sesto secondo. Qui la gradita sorpresa di nuovi iscritti suggerisce una breve presentazione del progetto e dei lavori in corso.
Simone spiega che il Libroforum organizza incontri con autori, ma che vuole essere soprattutto un’occasione per dibattere sugli argomenti che il libro propone. La discussione è libera e socratica, senza schemi preconcetti, unica regola il rispetto per le opinioni altrui.
Su richiesta di un partecipante, Simone parla del suo lavoro e Azalen cerca di presentare la sua attività di mediatrice, spiegando cos’è la mediazione: una forma di giustizia riparativa che si propone di riaprire il dialogo interrotto tra un autore di reato e la sua vittima in presenza di un terzo neutrale, allo scopo di favorire la riconciliazione o per lo meno il riconoscimento delle ragioni dell’altro. In caso positivo, chi ha sbagliato può offrire un risarcimento simbolico (le proprie scuse, una stretta di mano, un invito), in caso negativo ciascuno ha avuto la possibilità di esporre la propria versione dei fatti, anche se non si è giunti a un accordo.
Dopo questa digressione, è Simone a riprendere il filo del discorso per accennare al progetto di scrittura che si richiama alle Città invisibili di Calvino, presentando brevemente il libro che lo scrittore ha elaborato a partire da appunti raccolti lungo numerosi anni.
Un libro poliedro, composto dal materiale accumulato, che mostra varie sfaccettature della città e si interroga sulle ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, “ragioni che potranno valere al di là di tutte le crisi”, come sottolinea lo stesso autore.