martedì 22 aprile 2014

Fraternità

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Fraternità
di Jerry

Parola difficile, passibile anche di interpretazioni contrastanti, che si conquista lentamente, con fatica giorno dopo giorno. Nelle nostre esperienze fa binomio con pace per superare la cultura dello scarto a favore della cultura dell'incontro. 

Allora anche la parola solidarietà acquista il suo valore: non basta dare cibo, occorre dare la possibilità di camminare con le proprie gambe. Recuperare il cooperativismo cristiano, che è uguaglianza nelle differenze (come dice papa Francesco) e dare piccoli semi da coltivare. 

Il 2014 può essere un tempo nuovo anche per i più riottosi, distratti, indifferenti, per ognuno di noi, quando interroga la propria coscienza e riscopre la propria responsabilità. Esporsi, mettersi in gioco con la consapevolezza che anche la capacità di leggere le emozioni rigenera il tessuto sociale. 

Il futuro del mondo è legato a mani che si stringono, a nuovi modelli culturali che superino l'individualismo, il consumismo, il miraggio di facili guadagni, la finanza senza scrupoli, un ritorno ai beni di comunità, destinati a migliorare la vita di tutti, sperimentando le difficoltà e la bellezza della condivisione; nel sano dinamismo sociale fatto di relazioni e non di recinti, una economia che recuperi la dimensione spirituale nella esortazione invocata dal nuovo pontefice, perché la vita umana è spazio per credenti e non.

In cammino con una rinnovata passione che allontani accidia e arrendevolezza alla ricerca di quella parola che ci interroga e consola per donarci una relazione di prima mano con lui che ci dona la speranza, con la quale non saremo confusi. 

Cambiare la vita si può, dice Bruno, infermo, sulla sedia a rotelle, a volte costa solo tre passi.

* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

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