lunedì 15 luglio 2013

Lettera di Giorgio Cesati Cassin a un detenuto

Lettera di Giorgio Cesati Cassin indirizzata a un detenuto del sesto secondo. Letta durante l'incontro del 2 luglio 2013.

Sanremo 27 giugno 2013

Caro XXXX,


in generale una frase, per bella e profonda che sia, diceva Anton Cechov, agisce soltanto sugli indifferenti, ma non sempre può appagare chi è felice o addirittura infelice; per questa ragione ho scelto il silenzio. Sappi comunque che sei sempre nella mia mente e nel mio cuore. 

Chiudo gli occhi e ti vedo in quelle sordide mura insieme ai tuoi compagni, ti vedo scrutare un piccolo orologio che porti al polso e leggo il tuo pensiero. Ho allora desiderio di abbracciarti, di darti una sigaretta, di dirti che mi manchi, come del resto anche molti altri con te infelici. 

Sono costretto a rimanere a Sanremo per motivi di ristrutturazioni e per i guai soliti delle vecchie case. So che sei un altro, che hai lasciato in quel carcere il vecchio Iena, che hai trovato un’altra identità che aspira a vivere in modo diverso. 

Non so se ho contribuito alla tua trasformazione, sono comunque fiero di te. Approfitto di Azalen che ti porti queste mie parole, 

un caro abbraccio mio buon XXXX. 

Giorgio

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