lunedì 1 ottobre 2012

La vita di coppia non è l'Eden

Incontro del 24 settembre 2012 Milano Casa circondariale San Vittore. 
Considerazioni sul diario di Adamo ed Eva
Azalen Tomaselli e Simon Pietro De Domenico con i detenuti
Settembre una coltre di nuvole grigie preme su Milano. Simone e Azalen varcano la soglia di San Vittore. All’arrivo al sesto apprendono che un gruppo storico di partecipanti è stato trasferito a altri istituti di pena. Si avverte la malinconia per queste separazioni che sopravvengono senza la possibilità di salutarsi, danno il senso della vita che recide legami e li allaccia in un perpetuo lavoro. Simone legge il resoconto dell’incontro con la poetessa Iginia Busisi, poi si invitano due partecipanti a leggere le loro poesie. Il primo a leggere è Giocadinuovo con una voce forte che raschia le frasi come un rasoio. Le sue parole scorrono nell’aria autunnale ritmate e sincopate, accolte da un silenzio partecipe, dicono: 

Mi trovo solo qua sovrastato da pensieri/ l’unico momento che il sole mi tocca/ senza attraversare la scacchiera delle finestre/ tante sono le parole che sento/ dentro di me trovo stupore e pentimento.. 




I commenti che seguono proiettano i presenti su esperienze umane vissute e condivise. Qualcuno parla di una sfida grossa e del dolore che più ferisce in uno stato di deprivazione fisica e psichica: la separazione dai cari al colloquio. Vederli andare via, - dice - il dolore grosso è vedere allontanare tuo figlio di un anno e mezzo, che se ne va via.. Matthäus interviene parlando dell’impossibilità di ricevere la visita della madre ammalata di tumore che è tenuta all’oscuro della sua carcerazione... e sa che il figlio è in una comunità. Giocadinuovo propone un testo rap che dice: 

I miei errori verso di te/ sono stati enormi/ fatti troppo spesso/ pensavo troppo al sesso/ avendo tante donne credevo di aver successo/ ora riflettendo mi sento solo un cesso..

Simone chiede a 
Giocadinuovo se voglia incidere queste sue canzoni, Giocadinuovo assicura che uscito di carcere è intenzionato a farlo. Poi Matthäus legge la sua lirica, un dialogo confidente con la luna alla quale trasferire pensieri e moti dell’animo per oltrepassare i muri di cinta illuminati dai lampioni. Cortez dice che la poesia è semplice e reale, è un linguaggio che tocca, è come tirare una freccia. Giocadinuovo esprime quello che ha provato scrivendola, citando se stesso: un mondo solo mio significa che non ho paura di affrontare il mondo, il mondo mio è la voglia di cambiare il mondo, anche se qualcun altro vuole continuare nella malvagità. A Matthäus risponde: sembri chiuso ma stai parlando a Dio, a te stesso, e poi osserva dovremmo essere più capaci di tirare fuori i nostri sentimenti per liberare i nostri dolori

Viene introdotto il tema della differenza di genere e delle fatiche dell'amore. Viene domandato ai detenuti se credono nell'amore per sempre, tutti rispondono con sincero scetticismo. Si giunge alla conclusione che la vita di coppia non è un idillio ma una faticosa conquista. Simone legge brani tratti da Il diario di Adamo ed Eva di Mark Twain. Il racconto è una parodia nello stesso tempo pungente e fiabesca del mito dell’Eden, e parla in chiave attualizzante del rapporto e dell’attrazione tra i sessi. Lo scrittore si diverte a immaginare un Adamo irritato che non capisce perché Eva non se ne stia con gli altri animali e lo segua ovunque parlandogli senza tregua all’orecchio. E, dopo l’episodio della mela, immagina ancora un Adamo inetto e sbalestrato che rifiuta il piccolo Caino scambiandolo per un curioso animale. In parallelo, descrive un’Eva chiacchierona, romantica, vanitosa che dà il nome a tutte le cose e aspira alla bellezza. Come nel racconto biblico Eva si fa tentare dal serpente che tratta amorevolmente come gli altri animali e mangiando la mela introduce nel mondo: la morte, il lavoro e l’istruzione. Nonostante le diversità, però, Adamo e Eva finiranno per amarsi e Eva scriverà sul suo diario: 

Se chiedo a me stessa perché lo amo, non so dare una risposta, ma in realtà non mi importa di saperlo, credo che debba essere così.. 

e il burbero, selvaggio e cinico Adamo scriverà sulla tomba di Eva: 

Dovunque era lei, là era l’Eden.

L’incontro si conclude su queste parole segno, non si sa bene se di una tregua o pace conclusa o della lotta che segna in modo profetico il loro e il nostro destino.

* I nomi dei detenuti sono di fantasia

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