venerdì 18 novembre 2011

Disegno di madre con figli

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Disegno di una madre con i suoi cinque figli
di Evita

L’allontanamento dai figli è per una madre un dolore innominabile e non traducibile in parole. Un’esperienza che non trova posto nella traccia di un racconto. Infatti, nel suo diventare segno, la parola si pacifica, diventa “altro”. Ma l’esperienza di un figlio deprivato della madre e di una madre alla quale è stato tolto un figlio  spesso non trova il modo di comunicarsi. E’ uno di quei casi in cui il linguaggio è messo alla corda, il dolore si fa urlo muto. Una detenuta dice: - Il mio dolore è mio, posso fare arrivare qualcosa agli altri, ma è solo mio. Nel caso di donne giovani la detenzione frantuma l’assetto  familiare. Il punto più delicato   di tale disgregazione è la separazione dei figli dalle madri in cui subentrano molti attori: lo stato, i servizi sociali, i genitori affidatari. Attori,  che cercano in vario modo  di colmare un vuoto incolmabile. E’ l’altra faccia del carcere, forse la meno conosciuta..  Ecco come una giovane detenuta ha voluto rappresentare questo suo dramma. Nel disegno sotto lei e i suoi cinque figli.




* Il nome dell'autrice detenuta è di fantasia.

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