martedì 16 agosto 2011

Vita di Gian

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Vita di Gian
di Gian

Cari amici e amiche,
Molti di voi in parte mi conoscono anche, se, ovviamente, non si conosce mai qualcuno abbastanza, spesso ci sorprendiamo perché non conosciamo neanche noi stessi. Ecco quindi alcune note integrative da parte mia.
Come alcuni sanno, il mio paese d’origine è la Bulgaria, un paese meraviglioso, ma, come altri paesi, un paese molto povero (anche se come in ogni paese c’è sempre un gruppo di privilegiati che vive meglio). E quindi sono stato costretto dalla povertà a emigrare nel vostro paese. In Bulgaria ho avuto un’infanzia relativamente felice, anche se contrassegnata da vari problemi di carattere familiare, sociale e economico. Mio padre era un militare “pilota di carri armati” nell’esercito bulgaro e per vari problemi familiari sono cresciuto, allevato dai miei nonni. Purtroppo, per un fato ingrato, durante la mia travagliata infanzia, sono cresciuto privo della figura materna.
In Italia, ho provato a cercare e a trovare un minimo di sicurezza sociale e economica. Ma poi è capitata anche questa disavventura.


Tolstoj e il rifiuto della violenza

OPERA PRESENTATA: TOLSTOJ E IL RIFIUTO DELLA VIOLENZA
AUTORE: BRUNO MILONE

ISBN: 978-88-8166-315-6

Il saggio, è una ricostruzione critica e storica di un affascinante itinerario etico religioso che Tolstoj è andato maturando nelle sue opere non letterarie: Che cosa dobbiamo fare? (1885) La schiavitù del nostro tempo (1900); Il regno di Dio dentro di voi (1885); Saggio di teologia dogmatica (1879-1880), in cui la tensione del pensiero si intreccia con un potente afflato umanitario. Traendo spunto dalla condanna del carattere inumano della violenza, e riscoprendo un cristianesimo radicale aperto al dialogo tra le fedi, Tolstoj approda a un modello di società regolata dalla legge dell’amore. Bruno Milone ridà voce alle numerose suggestioni che provengono dal pensiero sociale di Tolstoj, e ripropone - in questo saggio - temi di scottante attualità come: il rifiuto della pena di morte, l’antimilitarismo, il pacifismo, la disobbedienza civile, l’antiautoritarismo e l’abolizionismo penale. Pensiero sociale, che ha incontrato larga fortuna nei decenni precedenti il primo conflitto mondiale, ma che oggi circola in edizioni parziali, tradotte male o sotto forma di aforismi, avvalorando per gli scritti non narrativi il giudizio di un Tolstoj minore parassitario di quello maggiore.. Tolstoj e il rifiuto della violenza recupera questo empasse e accompagna il lettore nei meandri di una riflessione critica che attinge le sue ragioni profonde da un cristianesimo, depurato dai compromessi con il potere (o con i potenti di ieri e di oggi), e lo mette a confronto con l’urgenza di una rigenerazione morale.

lunedì 15 agosto 2011

Articolo sull'incontro con Carmelo Pistillo

Articolo tratto da Il Giornale di lunedì luglio 2011 sull'incontro del Libroforum con Carmelo Pistillo.

Libertà in versi, ricordi e storie del passato: Pistillo presenta le sue poesie ai detenuti
La poesia non ha leggi, al massimo, obbedisce, se le aggrada, a qualche regola metrica. È giusto quindi che possa vivere e moltiplicarsi anche dietro le sbarre. Anche nel carcere di San Vittore. Lì, oggi, fra le 13,30 e le 15,30, viene presentata una raccolta di poesie: I ponti, i cerchi, di Carmelo Pistillo (La Vita Felice, pagg. 76, euro 10). E del resto fin dal titolo, che evoca la libertà del congiungimento fra opposte sponde della vita (i ponti), insieme ai perenni corsi e ricorsi della Storia e delle nostre storie personali (i cerchi) si comprende che questi versi mettono a tema la libertà. Nello specifico la libertà di soffrire per i propri ricordi e rimpianti (la figura della sorella Maria, soprattutto, cui sono dedicati) e di gioire, anche se nella mestizia dell’assenza, ricordando grandi figure assurte, per Pistillo, al rango di numi tutelari: Puškin, Rilke, il Pontormo, van Gogh, Spinoza, Pavese, Balzac... Sono punti di riferimento non soltanto ideali, ma anche materiali, carnali, i quali, con il loro esempio fuori dagli schemi, fuori dalla costrizioni di ogni libertà, superano i labili confini del tempo.
È la seconda raccolta di Carmelo Pistillo, dopo quel Quaderno senza righe del 2008 (LietoColle) in cui spiccava la voglia di riscattarsi (ancora una volta, la libertà...) da ogni vincolo imposto dall’architettura stilistica, dall’ordine compositivo, dal discorso programmatico. Del resto, «I poeti vanno a capo,/ sono atleti del suono/ spesso senza voce», e anche la più profonda e sentita delle parole può sciogliersi nell’aria dove chiunque può catturarla: «Pure i vangeli sono sogni orali,/ graffiti apocrifi senza muro», mescolandosi con «le ortografie opache/ adagiate sul nulla».

Agenzia letteraria Contrappunto

Fortunatamente, il Libroforum ha trovato negli anni il sostegno di tante persone tra autori, editori, volontari, personale carcerario e gli stessi detenuti che ci hanno aiutato a portarlo avanti.
Natascia Pane è una di queste persone. Natascia è la fondatrice e la titolare dell'agenzia letteraria Contrappunto che opera in Italia, Spagna, America latina, Inghilterra e USA. Ha partecipato a uno dei nostri incontri in compagnia di Massimo Fossati e ha espresso il desiderio di tornare ancora con lo stesso Massimo e anche con altri scrittori della sua agenzia.


Potete trovare maggiori informazioni sull'attività di Contrappunto visitando il sito:
www.agenziacontrappunto.com

domenica 14 agosto 2011

Primavera per me pur non è mai

Incontro del 8 agosto Milano Casa circondariale San Vittore
Analisi testuali dei detenuti

Simon Pietro De Domenico dialoga con i detenuti

Oggi è andato solo Simone a San Vittore. Gli altri volontari sono in vacanza o, comunque, impegnati altrove, pochi anche i detenuti, appena cinque, sembra quasi che persino loro siano partiti per le ferie…
Simone inizia con il suggerire ai partecipanti di provare ad affinare le loro abilità di lettori.
Infatti, per fruire di una poesia o di un'opera in prosa è essenziale possedere gli strumenti necessari per comprendere il significato a più livelli (fonico, ritmico, semantico..). Si arriva alla scoperta che, oltre all’imprescindibile codice linguistico, è necessaria anche la padronanza  di un codice letterario.
Si parte col definire cosa sia un testo: participio passato del verbo latino tessere (tessere); intreccio di segni (parole, interpunzioni, spaziature) in grado di comunicare un messaggio. Poi viene tracciata la differenza tra il testo e il testo letterario. Perché un testo possa essere definito letterario non basta l'osservanza del codice linguistico, esso deve avvalersi di un particolare codice, finalizzato a potenziarne il messaggio.
Per rendere meno astrusa e arbitraria questa differenza viene preso ad esempio un verso del Canzoniere di Francesco Petrarca. "Primavera per me pur non è mai"
Analizzando il testo siamo giunti alla conclusione che con la parola "primavera", il grande poeta  non si riferisse tanto alla stagione compresa tra il 21 marzo e il 20 giugno, quanto piuttosto ad una primavera esistenziale, all'età della giovinezza. E' stata fatta poi anche una seconda equazione: quella tra giovinezza e spensieratezza, felicità.  In questo verso Petrarca ci comunica come gli sia stata negata la felicità, non la primavera.


sabato 13 agosto 2011

Favole e poesie

Incontro del 1 agosto Milano Casa circondariale San Vittore
Poeti da tutto il mondo

Alberto Figliolia parla di poesia con le persone detenute.

L’afa di agosto dà la sensazione di viaggiare dentro una bolla di vapore mentre si percorre via degli Olivetani. Giovanni e Alberto sono nel piccolo spiazzo verde a attenderci. Entriamo e sentiamo immediatamente la frescura dell’androne. 

L’unica sensazione piacevole quando si varca il pesante portone a apertura automatica. Breve sosta negli uffici perché Alberto deve munirsi del pass, poi ci si avvia.

Incontriamo Carlos che ha già disposto le sedie e Roman già in postazione, gli altri arrivano a due e a tre. Alberto Figliolia estrae dalla borsa alcuni volumi di poesie che lascerà ai partecipanti. 

Ne legge una composta da un poeta nigeriano perché nel gruppo c’è un giovane originario della Nigeria. E’ un dialogo irridente tra una signora e un uomo di colore. La signore vuol sapere di che colore sia la sua pelle se di cioccolato al latte o nero fondente..e si spinge fino a chiedere dettagli imbarazzanti su alcune parti anatomiche del suo interlocutore.

Tutti ridono e anche Eddy si lascia sfuggire un sorriso melanconico. Alberto ha anche portato alcune poesie di uno dei maggiori poeti rumeni. A questo punto Angel, che ha ascoltato con viva attenzione si alza e annota i nomi dei maggiori poeti nazionali chiedendo di potere leggere qualche loro testo.

giovedì 11 agosto 2011

Sangue Mio

OPERA PRESENTATA: SANGUE MIO
AUTORE: DAVIDE FERRARIO
EDITORE: FELTRINELLI

Sangue mio! è un romanzo on the road. Ulisse Bernardini, a pochi giorni dalla fine della pena per rapina a mano armata e omicidio, riceve una lettera. E’ di sua figlia Gretel, una ragazza di vent’anni che non ha mai conosciuto. I due si incontrano e intraprendono, a bordo di una Panda, un viaggio verso Sud.  Inizia un rapporto dapprima di imbarazzo e di diffidenza  che con il passare dei giorni avvicina padre e figlia. Partendo da due condizioni  estreme: la fatica esistenziale di Ulisse e il male che insidia Gretel, l'uomo e la ragazza finiscono con l’imbattersi  in qualcosa di imprevisto: un sentimento di reciproca  appartenenza  come  unica via per conquistare la libertà.