lunedì 26 maggio 2014

Conversazione con Zero: la vita è una questione di scelte

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

La vita è una questione di scelte. 
di Fiore

Zero è un tipo che ti può piacere o che puoi odiare, e chi mi legge ne sa qualcosa. E' sempre di buon umore e ha sempre qualcosa di positivo da dire. Quando qualcuno gli chiede come va, lui risponde: "potrebbe andare meglio!"... è un ottimista. 

Se un detenuto ha un giorno un po' no, Zero riesce a fargli vedere il lato positivo della situazione. Non è però un ingenuo; non è un pacifista. 

Vederlo mi incuriosiva e così un giorno mi avvicinai per chiedergli: 
"Io non capisco, non è possibile essere ogni giorno ottimista, come fai?" 
Zero rispose: 
"Ogni giorno mi sveglio e mi dico, oggi avrò due possibilità... posso scegliere di essere di buon umore o posso scegliere di essere di cattivo umore! E scelgo di essere di buon umore! Quando mi succede qualcosa di brutto, io posso scegliere di essere una vittima o di imparare da ciò che mi è successo. E scelgo di imparare da ciò che mi è successo! Ogni volta che qualcuno veniva da me a farsi tagliare i capelli e si lamentava per qualcosa, io potevo scegliere di accettare le lamentele o di aiutarlo a vedere il lato positivo della vita! Non potrò mai cambiare il mondo e ne sono pienamente cosciente." 


Io risposi:
"ma non è sempre così facile"
"sì, lo è!" confermò Zero. "la vita è tutta una questione di scelte, quanto tagli via tutto ciò che non conta rimane tutta una questione di scelte. Sta a te scegliere come reagire alle situazioni, sta a te decidere come lasciare che gli altri influenzino il tuo umore. Tu scegli di essere di buono o di cattivo umore! Alla fine sei tu a decidere come vivere la tua vita". 

Dopo quella conversazione io e Zero ci perdemmo di vista, perché io cambiai istituto, ma spesso mi sorpresi a ripensare alle parole che mi aveva detto: quando devi fare una scelta nella vita, invece di reagire agli eventi, rifletti e pondera seriamente. 

Un giorno venni a sapere che Zero aveva avuto un brutto incidente al maneggio. Era stato aggredito da un cavallo imbizzarrito. Allora gli scrissi per sapere come si sentiva. Mi rispose che aveva conosciuto giorni migliori, poi mi raccontò nei dettagli quanto gli era accaduto. 
"Ma come fai" gli chiesi, "a essere così positivo, dopo quello che ti è successo?" 
Zero mi rispose così: 
"mentre stavo cadendo, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la persona che amo... poi mentre ero a terra mi sono detto che potevo scegliere di vivere o di morire e ho scelto di rialzarmi!"
"ma non hai avuto paura?" 
"sì, quando vidi l'espressione del mio maestro di equitazione, ho avuto paura, perché era come se vedesse un uomo morto. Tutti mi guardavano sbiancati in volto, allora gridai, con quel poco di voce che mi restava: «guardate se si è fatto male il cavallo e non fissatemi con quelle facce». Tutti scoppiarono a ridere, e io dissi: «e ora portatemi in infermeria da uomo vivo, non come se fossi già morto»".
Zero mi ha insegnato che ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere di vivere pienamente la vita. Quindi è inutile preoccuparsi sempre per il domani, se abbiamo curato i minimi dettagli, perché ogni giorno ha le sue difficoltà, per quanto possiamo sforzarci di superarle al meglio e per quanto possiamo di volta in volta scegliere, dobbiamo vivere l'oggi. Domani penseremo ai problemi di domani.

Dopo tutto, l'oggi è il domani di cui ti preoccupavi ieri!

Firmato Fiore.       

* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

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