martedì 21 gennaio 2014

Conforto per chi è depresso

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Conforto per chi è depresso
di Gio

Le giornate scorrono sempre uguali contando i giorni lunari che il tempo ha fissato. 
In realtà a ciò il mio cuore incomincia a tremare. Pensando al mio destino, qui, con il cuore rotto e le mie parti interne dolenti. 

Chiedo la pace mentale, che al peggio non mi faccia pensare. Io voglio reagire, ma l'ansia mi assale, ma mi può consolare il fatto che tutta la creazione conntinui a gemere e ad essere in pena. 

Io qui uno che mi sappia ascoltare, vorrei trovare, ma poi invece i suoi guai devo assorbire, e quindi devo reagire perché lui devo rafforzare, e anche se una lacrima mi riga il viso per lui la devo richiamare e un sorriso devo abbozzare. 

Qui lo sconforto fa da padrone ma solo Dio mi può aiutare, la sua parola mi può confortare. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa, vede ogni cosa e le circostanze attenuanti, sa che abbiamo ereditato il peccato e perciò siamo molto limitati, afflitti e irritati con noi stessi. 

Sì, io voglio essere aiutato a vincere la tristezza. 
Fare una cosa di natura pratica, pensare a chi? 

Ma alla mia Principessa, fantasticare dove sarà, mandarle in bacio. 

Lei la mia vita vuole allietare e con scritti e cuoricini mi vuole rafforzare. 
Papi, un regalo, ma niente di venale. 

Solo tu hai il più bel regalo che posso desiderare, Gio. 

Vorrei donare il tuo sorriso alla Luna. 
Così chi la vede sappia che tu sei la mia figlia speciale.

Gio.

* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

Nessun commento:

Posta un commento