venerdì 6 dicembre 2013

Fantasia

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Fantasia
di Gio

Notte: “Sono tornata e all'imbrunire mi sono affacciata da quella finestra, per rituffarmi nell'oblio della tua mente. Sono qui, prendimi e incomincia a volare, fatti trasportare fuori, dove la vita scorre. Pullman nero con gabbie riservate a chi deve andare. L'ispezione corporale, prima, bisogna fare e in attesa restare. Chi va chi viene è un andirivieni, voci che si rincorrono in un turbinio di avanti e indietro, si vogliono divertire. Braccia avanti, intrappolati in fila indiana, tirati come cani, strattonati. Buio di una gabbia, stipati. Fuori la vita va, scorre uguale per chi la sa apprezzare. Non sembra vero: uomini normali, donne sensuali che sembrano volare. Semafori, stop. Vigile che vuole farti passare, è un giorno normale, dopo tutto quel brulichio di sensazioni innaturali: conto, battitura, aria, posta. E solo la pioggia che scende uguale, uggiosa e a Lucio Battisti ti fa ritornare. Sorrisini, I Phon, cellulari, guardati da chi dovrebbe lavorare, invece di giocare.

Noi lì stipati in attesa di essere trasbordati. Stridere di freni, imprecazioni alterate, siamo arrivati, sempre intrappolati, 1,2,3,4 contati, e all'interno portati. Caos, ma poi liberati in attesa della chiamata che ci porta su al destino riservato che qualcuno ci ha giocato 1234567imo piano. Luci, voci ovattate, sembra quasi una nuvola surreale che alla mente il ragioniere Fantozzi ci vuole riportare. Ma qualcuno ci richiama alla realtà che oggi si compirà. Non parlare, non ti avvicinare, qui devi stare e in silenzio ascoltare. Un sollievo si è avverato, in attesa di essere ascoltato.

“Notte brutta, va via dalla mia fantasia, perché dalla mia Principessa non mi hai ancora portato. Ecco, sono arrivato”. Bella, solare, sembra una dea da immortalare. “Papi, di coccole mi vuoi straziare” e un abbraccio mozzafiato vuoi dare a chi nel tempo lo ha sognato. “Dai, sorridi, illumina la stanza, dove poster, pupazzi, doni ammassati che nel tempo mi hai regalato, ti stanno ad aspettare. In attesa che possiamo ritornare, la tua bella Principessa un valzer vuole ballare”. Ricordi sbiaditi di giorni passati, ma nel mio cuore sopito il tuo amore continua a sbocciare. “Principessa, aspetta sto per tornare... Notte, vai via, non ti stancare perché domani devi tornare a farmi sognare!”.


* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

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