lunedì 30 dicembre 2013

Caro amico

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Caro amico
di Gio

Triste notte, sei ritornata. Da un periodo non ti apprezzavo, non volevo pensare e nella tristezza sprofondare. Ma adesso voglio ricordare. 

Zero ci ha lasciati, non sappiamo dove è andato. 
Spero bene abbia trovato. 
Lui lo merita perché ci ha sempre rafforzato e una parola dolce ha sempre dato. 
Parrucchiere è stato e i suoi lavori ha dispensato: disegna a iosa, orologi, macchinine di stuzzicadenti ha elaborato che i nostri cari hanno apprezzato. 

Sì, una persona speciale per me, che dovevo di Dio parlare a lui pronto a ascoltare e i miei consigli apprezzare. Anche la mia principessa di lui sentiva parlare e il suo ritratto lodare. 

Zero, la vita ci ha fatto incontrare e il destino per il momento separare ma la posta ci può riavvicinare e con la mente ci può riunire.

Sì caro amico, 

adesso ti devo lasciare perché alla mia principessa voglio pensare e al supermercato con la mente la voglio portare per guardare e toccare e un bel regalo donare, ma io non lo posso fare perché solo il mio amore a lei potrò dispensare.

E' questo il regalo più bello che le posso donare. 

Sì, sappi che al più presto, o mia principessa ti voglio abbracciare e di baci straziare. L'unica cosa che per il momento possiamo fare è con la mente viaggiare in attesa di poterci baciare.

Ciao,

Gio.

* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

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