mercoledì 12 febbraio 2014

Dono di Dio

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Dono di Dio
di Gio

Notte, sei tornata e nel buio ti ho apprezzata, questa volta cosa mi hai portato? Sogni, realtà non vedute che scorrono veloci come un film in bianco e nero. Movimenti lenti e sussultori che la mia mente fanno scappare verso lidi da ritrovare. Emozioni, vanità, cose da cui adesso devo scappare e un contesto che non posso apprezzare. In un barlume di lucidità, all'udienza mi hai fatto pensare, senza per questo con la mia mente viaggiare. Londra che doveva arrivare, un imprevisto ha fatto scappare. Io allungo la mano per prenderti, ma tu nella nebbia sparisci, con un soave suono di cornamusa, che all'Alaska mi fa pensare... 
Freddo, ghiaccio, banchisa polare, ma dal freddo al mio cuore voglio tornare, che batte, sussulta, anche se è acciaccato. Dalla Principessa vuole andare, anche se la Giustizia bisogna aspettare. Amore, sei un dono di Dio, e Dio devo pregare, come un Padre lo devo implorare perché adesso la mia vita posso cambiare e da te io voglio tornare. Vita, luce, tu sei per me. Illuminami il cammino come una lampada i miei passi e riportami nel sentiero della vita. Aspetta, notte. Non andare, fammela salutare. Da te questa notte voglio tornare, per sognare. Torna, notte, torna.

* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.

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