venerdì 26 aprile 2013

Lettera di Vera Ambra di Akkuaria

Incontro del 9 aprile, 2013 Milano Casa circondariale San Vittore
Durante il primo incontro del progetto Parole in Libertà viene letta la lettera di Vera Ambra
(vai QUI per il resoconto)
Vera Ambra - fondatrice associazione Akkuaria

Lettera alle detenute di San Vittore:

Carissime,
da piccola, mi hanno insegnato che siamo tutti fratelli e sorelle; a scuola mi hanno insegnato a scrivere sulla lavagna da una parte i buoni e dall'altra i cattivi... Poi invece, ci ha pensato la vita a farmi capire che non tutto il male è male e viceversa. In questo momento vorrei essere presente tra voi e abbracciarvi tutte allo stesso modo e abbracciarvi più forte perché siete state meno fortunate delle altre. 
Prima di tutto, vorrei raccontarvi di un breve episodio della mia vita, questo forse mi permetterà di entrare nel vostro cuore... 


Da bambina, mi recavo a scuola tutte le mattine con in braccio pesanti libri, legati da una fascia elastica e la borsa d’acqua calda sotto il cappotto, un lusso che condividevo con le compagne di banco, fintantoché l’acqua rimaneva calda. Fra le mura, che agli occhi della gente chiudevano l’intero istituto (un educandato di suore), trasgredire le regole diventò per me un’esigenza prioritaria. Per le compagne, io rappresentavo l'unico legame con il mondo esterno e anche spedire di nascosto una lettera ad un familiare o comprare delle caramelle, era per tutte loro un aiuto prezioso. 

Più che un istituto religioso, era una prigione circondata da altissime mura; dall’esterno sembrava disabitato. Quel luogo, un fabbricato pieno di inferriate, era la casa del dolore. Dalle anticamere spaziose, dall’enorme refettorio al piano terra o dai laboratori di ricamo e cucito, non giungevano mai allegre risate. Si udivano soltanto sommessi vocii. Le ragazze dormivano in enormi e fredde camerate piene di letti e al mattino, come tante formichine intente a correre in fretta, attraversavano il cortile per raggiungere le aule. Sul volto di ognuna, si poteva leggere lo stesso disagio e la stessa stanchezza di chi era costretta a non farsi vedere, ma che voleva parlare. La sera, prima di addormentarsi, forse piangevano tutte le volte che il loro pensiero valicava quei muri e toccava il ricordo delle loro famiglie, o quando avvertivano la paura di un futuro che non lasciava sperare nulla di buono. Erano fiori ai quali mancava l’acqua, ma che splendevano egualmente nell’esuberanza della loro bellezza interiore.

Erano le mie compagne di scuola: le uniche che ho amato con tutta l’anima e con le quali ho condiviso gli aspetti più puri dei pensieri intimi, i primi palpiti, i primi batticuori.

Ciascuna di loro rappresentava una tragedia umana e ognuna di loro nel petto nascondeva una storia dolorosa, eppure mai nessun affetto mi nutrì più di quel sentimento genuino affidato ai banchi di scuola. Soltanto con loro, imparai a cantare la gioia per nascondere la sofferenza, quando pesa troppo sul cuore.
Questo periodo, che ha attraversato in pieno gli anni della mia formazione, non mi ha mai abbandonato e tutte le volte che mi trovo davanti a chi è in difficoltà, non riesco a tirarmi indietro. 

Fin dall'età di 20 anni mi sono occupata di associazionismo, l'unico modo per interagire con le istituzioni e arrivare spesso un passo più in là di dove è permesso giungere.

In tutto questo tempo sono state molte le volte che ho contribuito a portare un po' di "respiro" laddove l'aria manca. Ho raccolto libri da donare a istituti di reclusione, attraverso la scrittura ho comunicato coi detenuti, ho aiutato a far nascere biblioteche e sto portando avanti tematiche con associazioni che hanno molta più esperienza di me in questo campo. Non sono moltissimi i detenuti con cui sono - o sono stata - in contatto, anche perché non è facile mantenere dei semplici rapporti...

Assieme alle tematiche ambientali, il disagio sociale è uno dei campi prioritari affrontati da Akkuaria l'associazione che presiedo e oggi rappresentata da Antonella e Sonja. Sono davvero felice che loro due hanno voluto spontaneamente spendersi per le cause che mi stanno a cuore e lo hanno fatto con una tale carica di entusiasmo da rendermi felice fin dalla prima comunicazione...

La condizione delle donne e dei bambini sono gli argomenti che nell'universo degli esseri viventi più ci coinvolgono e ci toccano da vicino. Per questa ragione ce ne occupiamo... ed è anche il motivo per cui Antonella e Sonja oggi sono qui con voi.

Abbattere - seppur con il pensiero e con le intenzioni - il muro della distanza e dell'indifferenza è il solo modo che abbiamo per manifestarvi la nostra disponibilità ad essere vicine a voi tutte e con tutto il cuore.
Vera Ambra 


Akkuaria è un'associazione non profit che nasce a Catania nel 2000, è un luogo depositario di realtà artistiche, estetiche ed etniche, uno strumento divulgativo per condividere l'amore per le arti, la letteratura, la poesia ed è destinato a chi ha desiderio di approfondire e divulgare lo scibile umano. In particolare si propone di realizzare un incontro continuo tra il mondo della cultura, con l'intento di contribuire alla costruzione di un vero e proprio 'Ponte sulla cultura.'

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